Verona

Nell’ottobre 2017 ho alloggiato al Saccardi Hotel **** Quadrante Europa di Verona.

 

Non ho nulla da dire sulla cortesia del personale, talvolta è stata perfino eccessiva.
Non penso ci siano particolari problemi per la gente normale, ma i disabili incontreranno di certo moltissimi piacevoli problemi. Per i disabili gravi l’Hotel è addirittura consigliato, in quanto inaccessibile.

Partiamo dai posti auto lato strada: tutti e tre i posti auto sono fuori norma e quindi inadeguati. Uno era costantemente occupato proprio dall’ingombrante furgone dell’Hotel, vale a dire che l’Hotel è abusivo di sé stesso: geniali, così è tutto più figo!
Nessun altro posto auto dispone dello spazio necessario alla discesa e alla manovra di una persona in carrozzina. Io ho lasciato la mia auto in quello più adatto alle mie esigenze, ma solo per pochi centimetri non occupavo lo spazio antistante lo scivolo. La prossima volta ci vado con un’auto più lunga in modo da bloccare il passaggio a tutti gli altri disabili!
Comunque lo scivolo dell’ingresso è molto pendente ed io ho dovuto aggrapparmi alla ringhiera come un geko…

Passiamo agli interni, dove il ristorante ha lo stesso problema: la rampa troppo pendente. Inoltre la rampa è spesso chiusa dalla tenda e dalla catena, come se la si volesse tenere nascosta. La vergogna della disabilità…
Anche la reception stessa è inaccessibile: è troppo alta e gli addetti non scendono per avvicinarsi e stare a contatto con la persona in carrozzina. In pratica mi tenevano sempre a distanza, ma poi ho capito che la colpa era del cuoco: quel giorno il pranzo era particolarmente saporito e mi aveva fatto venire l’alito pesante…

La piscina esterna è inaccessibile: l’erba che la circonda è un ostacolo per la carrozzina e nasconde le insidiose buche del terreno, dalle quali nemmeno il vostro accompagnatore riuscirà a disincagliarvi.
La SPA è mediamente accessibile, ma l’idromassaggio è assolutamente out e la piscina interna pure: gradini ovunque. L’acqua ha una temperatura troppo bassa per permettere il relax, scopo primario di una SPA: sgradevole e, da come ho visto, poco utilizzata.

Io sono stato ospitato alla camera 210, secondo loro “specifica per disabili”: essa è in verità una prigione. Innanzitutto è stata (giustamente) destinata ai disabili la camera più piccola e più distante dall’ascensore, per cui la presenza della spessa moquette nel corridoio è giustificata poiché rende loro la vita ancora più facile prima ancora di entrare; il disabile alla fine non protesta solo perché arriva alla camera allo stremo delle forze.
Poi, una volta entrati in camera, la grave carenza di spazio impedisce alla carrozzina di uscirne, perché non può girarsi: si può solo andare in retromarcia e gli specchietti retrovisori non sono previsti tra le dotazioni della camera nemmeno con sovrapprezzo. Non c’è nemmeno lo spazio per fare la colazione in camera, ma questo vi renderà ancora più un VIP, in quanto potrete raccontare di aver fatto colazione a letto.
Però attenzione: a letto potrete fare solo quello, poiché la camera è priva della presa per ricaricare il notebook o lo smartphone sul comodino e mancano perfino le abat-jour: qui la disabilità non conta, da un 4 stelle ci si aspetta molto di più.
Inoltre è impossibile accedere alla cassaforte stando seduti sulla carrozzina. Tra l’altro la cassaforte non funzionava: pile tampone scariche?
Le tende automatiche sono impossibili da manovrare per chi sta seduto in carrozzina. Se si lasciano abbassate, c’è il problema che si trascorre un soggiorno totalmente al buio, ma se le lasciate aperte la mattina vi svegliate con i corvi in camera.
Il bagno è scarsamente accessibile: la zona lavabo è stretta e gli asciugamani non sono a portata di mano. La finestra tonda è inaccessibile e a quanto sembra rimane bloccata in posizione aperta, era cioè impossibile chiuderla. E se avesse piovuto? Allagamento?
I rumori notturni esterni, quindi, accompagnavano dolcemente il sonno; molto romantici soprattutto gli aerei in decollo…
Data la vicinanza all’aeroporto, sconsiglio il soggiorno a chi soffre della “sindrome da torri gemelle”.

È evidente che la camera 210 era una camera qualunque, al cui bagno è stato solo aggiunto qualche maniglione. Lo scopo è quello solito: ottenere i permessi normativi spendendo il meno possibile, poiché non vi ho assolutamente ravvisato alcun altro criterio…
Dopo le mie segnalazioni, il fatto di non aver mai ricevuto alcuna risposta dalla direzione rivela tutto il loro interesse. Probabilmente hanno letto la mia sfida

Voto: 3 gradini.

MAX