Mese: Maggio 2018

Sul devotismo

Salve, cari amici disabili.

Vi voglio raccontare la mia esperienza con i dev.
Innanzitutto non vi spiego che cosa sono, perché se vi siete informati sapete già di cosa si tratta, mentre se non lo sapete è meglio che vi informiate altrove, visto che non voglio sembrare di parte. Voglio cioè che abbiate la vostra opinione, la mia non è importante e non deve influenzarvi.

Tempo fa ho contattato una donna che aveva pubblicato un annuncio in rete in cui non faceva mistero alcuno della propria condizione di dev. Abbiamo tenuto i contatti via mail, ma vi assicuro che è una donna perfettamente normale: anzi, si è dimostrata anche discretamente intelligente. Si parlava un po’ di tutto, ma anche delle nostre condizioni: un disabile e una dev hanno certamente molto da dirsi. Mi ha anche raccontato di essere stata scelta per una ricerca di studi sul fenomeno dei dev, quindi aveva una certa preparazione. Non ci siamo mai incontrati, ma sono stato contento di averla conosciuta.

Due anni fa, invece, ho conosciuto una ragazza e l’ho anche incontrata. Sempre tramite la rete, ci siamo contattati via mail e poi al telefono. Al momento dell’incontro mi sono trovato davanti una ragazza molto giovane, molto sveglia e soprattutto molto bella: alta, magra, capelli lunghi e biondi, con un paio di lunghe gambe esposte da una minigonna cortissima. Abbiamo visitato i negozi del centro, abbiamo pranzato assieme, abbiamo fatto una passeggiata nel parco, insomma abbiamo trascorso tutto il giorno a parlare dei nostri interessi. Naturalmente lei ha spinto la mia carrozzina per tutto il tempo. Mi ha confessato che era la prima volta che incontrava un disabile che era conscio della sua condizione di dev; era anche la prima volta che spingeva una carrozzina ed io sono stato molto felice di esserle stato di aiuto e di averle dato le spiegazioni necessarie. Mi ha anche confessato che non aveva mai avuto il coraggio di parlare della sua inclinazione con nessuno. Io l’ho ascoltata attentamente e vi assicuro che mi sono trovato in un mondo nuovo, sconosciuto, inesplorato e inaspettato: questa ragazzina mi aveva aperto gli occhi ed io l’ho apprezzata molto. Era gentilissima, educata, rispettosa e niente affatto fanatica. Non ci siamo mai più visti, ma quel giorno rimarrà indelebile nei miei ricordi: io la devo ringraziare per avermi trasmesso il suo prezioso, sincero ed esclusivo patrimonio di sensibilità e di profondità.

Dall’altra sponda, ho conosciuto poi un’altra sfortunata ragazza, non dev, ma disabile: sfortunata perché si ritrova dei genitori anziani ed ottusi che la tengono rinchiusa in casa impedendole di uscire da sola. Lei non è autosufficiente ed è quindi costretta a subire la prigionia: è per quello che non ci siamo mai incontrati. Però passavamo ore al telefono ed era una ragazza dolcissima e piena di vita. La cosa più bella era che lei sarebbe stata contenta di avere le attenzioni di un dev: infatti, sosteneva che con un dev “…il mio punto debole si trasforma automaticamente in un punto di forza. E quando mi ricàpita?”. Ha anche avuto un fidanzato dev e quello è stato il periodo più felice della sua vita: adesso vorrebbe trovarne un altro…

Cari colleghi disabili, come vedete il nostro mondo è pieno di sfaccettature e se voi vi ostinate a vederne una sola, e per giunta da lontano, siete veramente messi male. Purtroppo l’essere italiani non gioca a vostro favore: nei paesi avanzati le cose vanno molto meglio e infatti ci sono varie comunità dove si organizzano anche degli incontri tra persone “diverse”. A riprova di ciò, vi comunico che le due ragazze dev di cui vi ho parlato, abitano in Italia, ma non hanno origini italiane. Questo non vi dice proprio niente?
Riflettete anche sul fatto che le deviazioni più comuni sono ormai universalmente accettate: ognuno di noi ha i suoi orientamenti e nessuno si sogna di giudicarli male. Chi preferisce le persone con gli occhiali, chi preferisce quelle con i capelli rossi, chi preferisce quelle grasse, chi preferisce quelle basse, e così via… Ci sono attrazioni fisiche addirittura verso persone dello stesso sesso, ve la sentireste di condannarli? No di certo: fareste una pessima figura, dimostrerete di essere indietro anni luce e vi considereranno dei gretti moralisti (tra l’altro gli omosessuali ai giorni nostri sono praticamente “legalizzati”…)

E infine, se una persona disabile, desiderando avere una visione comune, cerca un partner esclusivamente disabile è considerata un dev?

Quindi prima di scagliarvi contro i dev e di scriverne tutto il male possibile, ne avete mai incontrato uno? Ci avete parlato? Lo avete ascoltato fino in fondo? Avete accettato un confronto ragionato ed un colloquio senza pregiudizi?
Se non lo avete fatto, allora state zitti.
E imparate.
Come ho fatto io.

MAX