Nell’agosto del 2024 mi sono recato a visitare il Tempio Nazionale
“Madonna del Conforto” di Cargnacco, in comune di Pozzuolo del Friuli UD.

Unico in Italia, il tempio è un’opera voluta per ricordare i quasi centomila caduti e dispersi nella campagna italiana in Russia. L’edificio è abbastanza moderno, essendo stato costruito nel 1949-1955, e si trova in uno sperduto paese della pianura friulana nei pressi di Udine. È facile da rintracciare per le numerose indicazioni del luogo e perché è ben visibile dalla campagna circostante.
Come per la quasi totalità degli edifici mondiali, però, il primo problema deriva dall’inadeguatezza del posto auto: lo stallo è uno solo, piccolo, mal segnalato e sull’asfalto mancano i riferimenti su come posteggiare correttamente, visto che in un modo o nell’altro si vanno a creare i vari problemi qui elencati.

Il primo scalino si può superare in auto, ma se si tiene la carrozzina nel bagagliaio si è costretti a scaricarla sulla strada: dalla strada si può salire sul marciapiede, ma lo scivolo predisposto per l’ingresso inizia proprio dove si trova l’auto e quindi non possibile imboccarlo. In alternativa è possibile scaricare la carrozzina sul lato opposto della guida, ma non tutti i disabili motori ce la possono fare.
Una volta giunti allo scivolo constaterete che ha una pendenza troppo elevata: questo difetto, estremamente diffuso ovunque, dimostra che chi l’ha costruito non ha rispettato le norme e non l’ha nemmeno collaudato. Ma aspettate, lo schifo non è mica finito qui…

Il secondo ostacolo si trova proprio sull’ingresso, come tutti gli edifici progettati a culo: lo sprofondamento del terreno ha artificialmente innalzato la soglia di ingresso e ciò rende l’intero edificio inaccessibile. Anzi, sono sicuro che nelle giornate di pioggia si formi pure una bella pozzanghera (altrimenti perché avrebbero messo il tappeto di gomma?). Tra i tre ingressi disponibili hanno estratto a sorte quale lasciare aperto e ne è uscito quello peggiore, no comment.

Una volta entrati si può visitare solo la chiesa, poiché la cripta si trova nel seminterrato e l’ascensore è guasto. Mi sarei meravigliato del contrario…

Allora sono uscito e per terminare la visita ho provato ad andare nei servizi che sono segnalati all’ingresso.

Il vialetto era bloccato da un’automobile abusiva che, appena mi hanno visto in carrozzina a fotografare tutte le magagne, è stata spostata immediatamente. Ha ha ha…

Prima ancora di entrare nei servizi ho avuto una pessima impressione: la porta cadente, le insegne sgualcite e il fogliame in terra mi hanno confermato ciò che temevo. Entrato nei servizi ho osservato inorridito lo sfacelo: nausea, sporco, disordine, ragnatele, insetti… mancava solo la merda sparsa…
L’acqua usciva dai rubinetti, ma non mi sono fidato a toccare altro per il timore di qualche infezione.
Il servizio dei disabili è praticamente un ripostiglio caotico e puzzolente, equo e meritato ricordo di come sono stati trattati i nostri militari in Russia.
Terribile, grottesco, inumano.


A lato dei servizi ho notato un montascale: completamente abbandonato e certamente fuori uso da anni, è tetro, pieno di polvere e sporcizia e non si sa dove porti. E siccome non volevo sprofondare nell’inferno, non ho indagato oltre e sono tornato a casa.

N.B.: questo tempio ricorda i caduti e i dispersi di una campagna militare organizzata NON per difendere la Patria, ma per attaccare, invadere e sottomettere uno stato neutro.
Meno male che la campagna è fallita, invece di ricordare sarebbe meglio dimenticare.
Voto: 4 gradini a prescindere.