Musei del Castello di Udine

Dopo parecchio tempo dalla riapertura del Museo del Castello di Udine mi è venuta l’insana idea di visitarlo e direi che stranamente mi è andata molto bene: negli anni, per ben tre volte ho scritto ai Civici musei di Udine per chiedere informazioni sull’accessibilità, ma non mi hanno mai risposto. Un’assistenza pronta, precisa e puntuale: meglio di così…
Poi ho letto che nel 2016 hanno speso un sacco di soldi per rifare completamente il sito, allora ho riprovato a scrivere.
Pensate che abbiano risposto? Ho aspettato ancora per mesi…
Rifare il look del sito, non ha cambiato né l’accessibilità ai musei, né la mentalità delle persone che vi lavorano. Suggerisco di lasciare le cose come stanno, perché rispondere alle mail di informazioni è troppo faticoso e i dipendenti potrebbero chiedere un aumento salariale…

Finalmente, dopo tre anni e mezzo dalla prima mail, qualcuno dei Civici Musei di Udine ha risposto alle mie richieste di accessibilità. Dopo essere stato ragguagliato sui dettagli per l’accessibilità, il 26 maggio 2018 ho deciso di recarmi a visitare il castello di Udine.

Innanzitutto va segnalato che il castello si trova all’interno della ZTL, quindi se desiderate una foto ricordo è sufficiente entrare da porta Manin e passare sotto le nuove telecamere. Vi avviso che la foto, scattata unicamente alla targa della vostra autovettura, vi costerà oltre 80 Euro che, per giunta, non sono neppure detraibili. Questo ”piccolo” dettaglio non viene indicato da nessuna parte nel sito dei Civici Musei di Udine: sono sicuro che i gestori del sito o dei musei volessero fare una sorpresa ai visitatori, sapendo che sarebbero tornati a casa con un piacevole ricordo… Che carini!

La salita del castello, passando sotto l’Arco Bollani, è molto ripida per cui scordatevi assolutamente di andarci con la vostra semplice carrozzina manuale ad autospinta. Anche quelle elettriche avranno qualche seria difficoltà, nonostante quello che si dice in giro. Una volta giunti in cima alla salita, subito dopo l’Arco Grimani avete una scelta: a sinistra si trova il parcheggio auto per i disabili con immediato ingresso al Castello, proseguendo dritti si passa davanti al ristorante Casa della Contadinanza. In ogni caso il manto stradale qui ha termine, poiché tutto il piazzale del Castello è ricoperto dalla ghiaia. Una vera manna per la carrozzina, affonderete immediatamente! E anche se non affonderete subito nella ghiaia, vi si esaurirà il fiato dopo pochi metri…

Chi desidera pranzare al ristorante può toglierselo già ora dalla testa: il ristorante è totalmente inaccessibile. Le scarse informazioni reperibili che lo descrivono come accessibile sono false. Innanzitutto è privo di parcheggi dedicati ai disabili e poi con la carrozzina non si va da nessuna parte:
– non si può stare all’aperto, sotto gli alberi o sotto gli ombrelloni, perché la pedana è troppo alta;
– non si può stare al chiuso, perché un gradino impedisce l’ingresso;
– non si può andare ai servizi, perché c’è un gradino anche lì…
Per la precisione, al mio arrivo hanno risposto così: “I nostri servizi sono completamente accessibili, c’è soltanto un gradino…”. A quel punto io mi sono rifiutato di visitarli.
L’unico posto accessibile sembra quindi lo stretto sottoportico, ma vi allestiscono dei tavoli solo in caso di necessità. Naturalmente il pavimento per arrivarci è acciottolato, altro bel divertimento per le vostre ruotine anteriori…

Se nonostante tutto avete deciso di pranzare ugualmente, perché in fondo si mangia veramente bene con un ottimo servizio, allora portatevi del denaro contante, visto che il POS sembra inamovibile. Si sa, la contadinanza non conosceva il Wi-Fi…
E non cercate il loro sito su internet: non hanno neppure quello…

Per accedere al Castello, i disabili devono sfruttare l’ingresso posteriore, proprio quello che dà sul piazzale. Il parcheggio c’è, ma la ghiaia rende difficoltosi anche i pochi metri necessari a raggiungere l’ingresso. Io non ho parcheggiato proprio davanti all’ingresso per non sembrare maleducato, ma ha pensato bene di farlo qualcun altro: un bel furgone pieno di operai, tutti ovviamente abili! Ho detto loro che volevo scattare qualche foto ricordo assieme al furgone abusivo, ma purtroppo non ho fatto in tempo poiché l’hanno spostato immediatamente. Che peccato…

L’ingresso per i disabili e per i loro accompagnatori è gratuito. L’illuminazione dei dipinti è molto fastidiosa per chi sta seduto in carrozzina (o per le persone di statura bassissima): il disabile viene colpito più dal riflesso della luce artificiale che dalla bellezza del quadro.
Non mi è stato possibile visitare tutti gli ambienti, poiché alcuni erano temporaneamente chiusi, ma l’interno è abbastanza accessibile: c’è un grande ascensore, c’è un montascale, ci sono alcune pedane inclinate (alcune sono troppo inclinate e sono a rischio ribaltamento, occhio alla nuca!).

I servizi sono striminziti. A parte la presenza di un fastidioso e inutile estintore proprio davanti all’ingresso, una volta che sarete entrati nel bagno, non riuscirete a fare manovra per carenza di spazio. Non sembra affatto un bagno a norma, ma credo che non vi sia stato il posto per fare di meglio: infatti, quel bagno, essendo unico, non è riservato ai disabili, ma è per tutti. Questo significa che se avete un’urgenza dovrete prepararvi al peggio, perché in caso di coda, la gente normale in attesa se ne frega dei vostri problemi e crudelmente non si farà scavalcare da voi disabili incontinenti.

Voto: 3 gradini. Aver atteso tre anni e mezzo per ottenere delle informazioni sull’accessibilità non è vergognoso, è ridicolo…