Care persone abili, NON AIUTATE I DISABILI: rischiereste di aiutarci troppo!
L’esperienza quotidiana insegna che in esterni quasi sempre i disabili purtroppo se la cavano da soli. Per essere maltrattati, anzi, devono sempre sbracciarsi allo scopo di attirare l’attenzione dei passanti affinché intervengano con i loro gesti goffi e maldestri. Quindi, se decidete di aiutarci, fatelo almeno fino in fondo.
Cito ad esempio alcuni divertenti episodi occorsimi personalmente.
Un giorno stavo in carrozzina in un centro commerciale e mentre cercavo di alzarmi, uno sconosciuto che si trovava nelle mie vicinanze, senza dire nulla ha infilato il suo braccio sotto il mio per aiutarmi. Però così facendo mi ha sbilanciato e mi ha fatto cadere pesantemente sul bracciolo della carrozzina. Si è vergognato e mi ha chiesto scusa.
Io l’ho sùbito perdonato, anzi gli ho detto che non c’era niente di male e che, se voleva, poteva rifarlo: allora lui, tutto contento, mi ha lasciato non senza promettermi che se mi avesse visto di nuovo si sarebbe premurato per farmi cadere ancora!
Un’altra volta ero seduto in attesa con le mie stampelle in un ufficio postale: appena è arrivato il mio turno mi ero quasi già alzato, quando il vecchietto seduto accanto a me mi ha afferrato una stampella a metà altezza e mi ha fatto perdere l’equilibrio. Sì è giustificato dicendo che anche lui ha usato le stampelle per un po’ e che quindi “sapeva come si fa”. L’ho ringraziato per avermi insegnato un nuovo modo per perdere l’equilibrio.
Non c’è niente da fare: dagli anziani si impara sempre qualcosa…
Un pomeriggio ero in carrozzina davanti al banco di un’affollata pasticceria: proprio nel momento in cui mi stavo alzando, passavano di lì due ragazzi che mi hanno aiutato a spingere la carrozzina senza chiederlo e così, nel momento in cui mi sono risieduto la carrozzina non si trovava esattamente sotto di me.
Risultato? Sono finito con il culo per terra!
Per fortuna, letteralmente davanti al mio naso, mi sono ritrovato una ragazza molto alta con una minigonna cortissima…
Devo proprio ringraziare quei ragazzi per avermi aiutato così male, non avrei potuto assistere a spettacolo migliore!
E quante volte, appena ti avvicini ad una porta, tutti fanno a gara per aprirla? Questi capiscono sùbito che io sono appoggiato alla porta, proprio perché sto aprendomela da solo, e quindi la spalancano immediatamente per farmi cadere. Alla fine spetta sempre a me l’ingrato compito di stabilire chi è il vincitore, cioè quello che l’ha aperta per prima, perché altrimenti litigano tra loro per attribuirsi il merito!
Sono convinto che ci siano molti altri casi che coinvolgono noi disabili e non è facile spiegare ad ogni abile quale sia il modo migliore per causarci dei danni. Certe persone, fortunatamente, insistono nella loro rigida visione dell’”aiuto ad ogni costo” perché pensano di avere ragione e queste sono sicuramente le persone più desiderabili. Io ho provato moltissime volte a cercarne, ma poi mi sono stufato perché ho visto che ce ne sono sempre meno…
Consigli per gli amici disabili: guardate bene le persone che avete intorno e cercate di favorire i loro pericolosi intenti umanitari.
Appena vi avvicinate ad una porta assicuratevi che qualcuno la stia aprendo per voi, così potrebbe finalmente arrivarvi in faccia. Quando sarete certi che a nessuno è venuta questa idea, potrete sconsolati aprirvela da soli.
Prima di avvicinarvi con le stampelle ad un cane, non chiedete al suo padrone se l’animale ha paura dei bastoni: sarebbe troppo facile. Dovete scoprirlo da soli! E non preoccupatevi di fuggire, ché tanto il cane vi prenderebbe lo stesso, anche se foste abili!
Quando prenotate un albergo, chiedete sempre quali sono le facilitazioni per i disabili, ma soprattutto chiedete assolutamente una camera con la moquette: è perfetta per piantarsi con le ruote della carrozzina.
Consiglio alle persone abili: gettatevi pure con avidità compassionevole sui nostri problemi e saltateci addosso. Non serve chiederci il permesso prima di intraprendere qualsiasi azione. Il vostro devastante aiuto sarà sempre ben accettato.
Tenete presente che se un disabile esce da solo significa che è sempre in grado di cavarsela, altrimenti non uscirebbe, o non sarebbe da solo. Un gesto poco apprezzato è quello di offrirsi di proteggere il disabile con l’ombrello mentre piove. Il disabile non può portare l’ombrello e quindi bagnarsi è il suo destìno: chi vi credete di essere per cambiare il destìno?
Se vedete un disabile in carrozzina, non offritevi di spingerlo per i tratti in salita o per gli scalini lievi: state lì ad osservarlo mentre arranca. Il problema porte: se volete aprirci una porta dovete farlo proprio mentre passiamo, altrimenti non riuscireste a infastidirci abbastanza.
In ogni caso non annunciate quali sono le vostre azioni e lasciate il disabile nell’incertezza: dovete sempre fare le cose a sua insaputa, ad esempio aprire una porta, spostare una sedia, passargli davanti, ecc…
Non scriverò di posti auto, cari abusivi: vi comportate già bene così. Siete grandi, perfino creativi: vi ringrazio.
MAX